Cari amici, oggi voglio darvi una piccola serie di consigli che vi consentirà di non perdere l’amicizia di soggetti che diversi tra voi hanno nelle loro cerchie relazionali: i cantautori auto-prodotti (di seguito, CaA-P). La maggior parte di essi risulterà amabile, sognatore, malinconicA ma gentile, variamente credente in entità che vanno dall’Onnipotente al Leprecano post-idromele al Sé-stesso più totale. Ci sono, però, alcune situazioni in cui potreste vederli dare in escandescenze ed offrire il peggio di sé. Evitare tali momenti è possibile, se sapete le domande da non porre e le osservazioni non richieste. Eccone alcune:
E già che ci siete, adesso che vi sentite un po’ in colpa per averlo paragonato a Pupo… ricordatevi che ha ancora delle copie del cd!
- “BEH, MA SE NON TI PAGANO PER FARE IL CD, CHE SENSO HA?”
Il CaA-P il senso lo trova, fidatevi. Lui ci crede e anche se non ha un produttore che crede in lui, ha un sacco di gente che lo fa: l’amico che ci mette mixer e competenze per registrare in cambio di un numero non precisato di cd da regalare ai parenti; l’amica che si presta a fare foto gratis (vergognandosi di farsi vedere con il CaA-P, perché in genere è pure un po’ originali nel look, ma lo fa ugualmente); la nonna che dà un anticipo sull’eredità per acquistare la prima chitarra (quella di cartone); la nonna che dà una seconda rata di anticipo sull’eredità per pagare chi stampa le bustine del cd; la nonna che dice “mo’ basta, non potevi drogarti come tuo cugggino?!” ma poi convince la prozia ad acquistare venticinque copie del cd a prezzo maggiorato, pure se non ha lo stereo; l’ex-compagno di banco che il cd lo prenota due anni prima dell’uscita (poi non lo compra perché scopre che è su Spotify, ma ha dato supporto morale…). Quindi, se tu non ci vedi il senso, il problema è TUO: non farlo pesare agli altri! - “NO POP, NO ROCK? AH, FAI ROBA UN PO’ DI NICCHIA…”
Il CaA-P vuole arrivare al cuore della gente: si sente uno che parte dal popolo, dalla base, da quella stessa gente che vuole raggiungere. Non vuole stare in una nicchia, per quello ci sono i santi. Rischi che per assonanza capisca che fa roba di minchia. E siccome non è santo, non sarà contento. Nemmeno tu, subito dopo. - “MA PER I LIVE, IMMAGINO TU ABBIA UN AGENTE CHE TI TROVA LE DATE…”
A certe date del CaA-P è già tanto se c’è la-gente, quindi l’-agente non è il caso, che poi tocca pure pagarlo (e diventa difficile i primi tempi, quando si riceve un compenso in polenta taragna e luganega…). Citare l’agente è come nominare un caro estinto: addolora e non ha soluzione. Lascia stare. - “MA POI FAI BENE, IMMAGINO TI DIA SODDISFAZIONE FARE DA SOLO, TROVARTI GLI AGGANCI…”
Eccerto, è meraviglioso! Poi soprattutto quando fai quei generi un po’ più “di nicchia” (vedi punto 2) è così tanta la soddisfazione che al CaA-P basta quella e manco più vuole cotechino e lenticchie! E si dispiace per te, comune mortale, che non puoi esperire cosa significhi questo:
“Ma certo che puoi suonare nel mio locale! Che genere fai, tipo?”
“Io sono un cantaut…”
“Ah, guarda, bellissimo! Qui vanno forte tipo le cover rock! E la Pausini, eh? Qualche cover della Pausini la fai? O tipo Giorgia! E mi raccomando, un Marilin Manson ogni tanto, eh!”
“No, ma io sono un cantautore… folk, tra l’altro…”
“Ah! Bello, il folk!” [segue minuto di imbarazzante silenzio] “Folk… tipo?”
“Eh, in dialetto, ma non proprio come DeSfroos o i Modena… ho più le influenze irlandesi…” [Altro minuto di imbarazzante e imbarazzato silenzio]
“Tipo… Casadei?”
Tipo Casadei irlandese e in dialetto, certo. Ma solo la prima parte. La seconda più tipo Fabrizio Moro a fine concerto quando canta “Pace” in quel modo meravigliosamente accorato nel dubbio amaro di un posto nel cielo, ma più col linguaggio dei segni e col testo integrale della “Madame Butterfly”. - “TIPO…?”
Questo, se non siete dei totali analfabeti funzionali, lo avete capito da soli, leggendo il punto 4 - “MA L’AZIENDA APRE COMUNQUE, DOPO LE FERIE?”
Ma siete seri? Cos’è, l’azienda, il Mar Rosso che per essere aperto ha bisogno del CaA-P nelle vesti di Mosè bastone-munito?! Per forza che l’azienda apre, basta che qualcuno abbia le chiavi! E comunque, nella maggior parte dei casi, o quanto meno soprattutto all’inizio, il CaA-P è uno che ha parecchio tempo libero: l’album è appena uscito ed è presto per pensare al secondo, per scrivere la propria autobiografia i tempi non sono maturi… va da sé che lavori come autore ma, nel tempo libero, possa ancora andare quelle 35-40 ore settimanali in azienda, state tranquilli! - “CHE FIGATA, FAI L’IMPRENDITORE DI TE STESSO!”
Evitatelo, soprattutto se il CaA-P è donna, perché si fa in fretta a pensare ad altro. E a proposito, smettetela di prenderlo per il culo così palesemente. Siete quelli che mettono “mi piace” e le emoticons con le manine che applaudono ai venditori di beveroni&felicità, anche loro imprenditori di se stessi. Legittimo il vostro entusiasmo e legittimi i venditori, per carità. Però spiegatemi perché al CaA-P no, le mani non gliele battete manco quando azzecca un brano. “Chi, quello sfigato?” “Quello che ancora crede di poter fare chissà che?” Eppure anche lui sta costruendo la propria felicità e spera di regalarne un po’ anche a voi, anche se spesso a marketing fa cagare, quindi non ne trarrà alcun vantaggio economico. Può non piacervi la sua musica, possono non interessarvi le sue idee: però portategli rispetto, perché è uno che anche se si sarà sentito ripetere un milione di volte che è ora di pensare a farsi una famiglia, a mettere la testa a posto, di smettere di giocare alla rockstar, che tanto “se non trasgredisce/se non la dà” non andrà mai da nessuna parte, ha continuato a credere un briciolo in se stesso e in quel sogno che ha da quando era piccolo: ecco, sarà stato più tempo lui insieme al proprio sogno che certa gente al proprio partner. Portategli rispetto, perché in un mondo basato sulla moneta lui coltiva le emozioni e non ha buttato in fondo ad un baule tutto ciò che ha sognato per un’infanzia intera proprio nel momento in cui poteva provare a realizzarlo. Perché non si è arreso neanche quando era a casa a scrivere e voi eravate al cinema e nell’intervallo lo prendevate per il culo e lo definivate “quello strano”, “l’asociale”, “il Pupo del 2000”.
E già che ci siete, adesso che vi sentite un po’ in colpa per averlo paragonato a Pupo… ricordatevi che ha ancora delle copie del cd!